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ARTE CONTEMPORANEA | FRANCIS BACON
FRANCIS BACON CONDUSSE UNA VITA SENZA REGOLE, VIVENDO SENZA REMORE OGNI EMOZIONE…
Fu un artista omosessuale in un’epoca e in una nazione in cui era reato, fu grande bevitore, giocatore sciagurato. Nelle sue opere c’è l’angoscia di un’esistenza dolorosa, di una vita in cui sulla bilancia del destino, ogni gioia va pagata con uno struggente dolore.
Siamo potenziali carcasse. Francis Bacon
Francis Bacon (Dublino 1909 – Madrid 1992) è stato uno dei pittori più celebri del XX secolo. Le sue opere, spietate e tormentate, esprimono con violenza la condizione esistenziale dell’essere umano.
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Nacque a Dublino in una ricca e nobile famiglia inglese. Suo padre, capitano della fanteria leggera dell’esercito britannico, vantava addirittura una discendenza con il celebre filosofo Francesco Bacone. L’uomo, tirannico e marziale, vivrà sempre un rapporto conflittuale con il figlio, considerato debole e poco virile.
L’artista infatti soffriva di un’acuta forma di asma che gli impedirà di frequentare la scuola con gli altri ragazzi e, anni dopo, non gli permetterà di prendere parte alla Seconda Guerra Mondiale.
Negli anni dell’adolescenza mostra apertamente la propria omosessualità, cosa che farà infuriare il padre, tanto da spingerlo a mandare il figlio fuori casa a soli sedici anni. Ciò porterà Bacon a trasferirsi a Londra, per poi visitare le città di Berlino e Parigi, metropoli che giocheranno un ruolo chiave nella sua formazione artistica.
A Parigi infatti Bacon ha la possibilità di ammirare le opere del grande Picasso: e ne rimarrà impressionato. Al suo ritorno a Londra per guadagnarsi da vivere lavora come arredatore di interni, disegnando arredi in stile Déco.
Nel 1933 dipinge Crucifixion, una delle sue opere più note, che verrà notata dal critico Herbert Read e accettata in una mostra collettiva della Mayor Gallery, a Londra. A questa seguirà una personale nel 1934 che però non riscuote alcun successo.
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Francis Bacon, Crucifixion 1933
Negli anni Quaranta il suo studio a Londra diventa un punto di riferimento per artisti, intellettuali e giocatori di azzardo. In questi anni Bacon conduce una vita dissoluta, dipendente dall’alcool e pieno di debiti.
Nel 1944 realizza il trittico Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion, opera che gli aprirà le porte del successo.
Francis Bacon, Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion, 1944, Londra, Tate Gallery
Da questo momento in poi le sue opere riscuotono sempre maggiore interesse, cosa che permette a Bacon di vivere tra Londra e la Costa Azzurra, giocando a carte e dipingendo.
Tra il 1948 e il 1949 realizza la serie Heads e dal 1949 al 1956 dipinge ben venticinque papi per la serie Popes, in cui spicca il capolavoro Study after Vélazquez’s Portrait of Pope Innocent X (1953), una trasposizione del celebre dipinto dell’artista spagnolo (1650) in cui il volto trasfigurato del papa è un grido che esprime l’angoscia esistenziale della società dell’epoca.
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Francis Bacon, Head II, 1949, Ulster Museum, Belfast
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Francis Bacon, Le Pape Pie XII
Nel 1962 il suo successo viene legittimato con un’importante retrospettiva alla Tate Gallery di Londra, ma quest’evento verrà però funestato il giorno prima dell’inaugurazione dalla prematura scomparsa di Peter Lacy, amante di Bacon. Un altro lutto colpirà Bacon in un altro dei suoi momenti di gloria: nel 1971, alla vigilia di una straordinaria mostra al Grand Palais, perde la vita George Dyer, amato compagno del pittore britannico.
Francis Bacon muore a Madrid nel 1992 per un attacco cardiaco causato dalla sua asma cronica, il suo studio, nel quartiere di South Kensington a Londra verrà ereditato dalla Dublin City Gallery che lo custodirà con la cura con cui si preservano i reperti archeologici.
Francis Bacon è uno degli artisti contemporanei che ammiro di più perché è stato capace di esprimere in ogni sua opera le proprie emozioni in un modo vero e riconoscibile.
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Francis Bacon, Ritratto di Isabel Rawsthorne in piedi in una strada di Soho, 1967
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