MANCA POCHISSIMO A NATALE E DOBBIAMO INIZIARE A PENSARE AI REGALI CHE POTREMMO FARE AI…
LA LUCE NON È SOLO LUCE
Ci sono differenze significative sia in termini di qualità che di quantità e, in entrambi i casi, il risultato finale dipende da diversi fattori di cui tener conto:
LA POTENZA IN WATT, LUX E LUMEN
I watt misurano la potenza e il consumo energetico richiesto da una lampadina. Fino a qualche anno fa era proprio il watt l’unità usata in generale per scegliere le lampadine da acquistare. Dai watt indicati su una lampadina si poteva intuire la luminosità della stessa.
Tuttavia la potenza espressa dai watt non corrisponde alla stessa intensità luminosa. Le lampadine a risparmio energetico o a Led, ad esempio, ci dimostrano che a parità di luminosità, i consumi possono essere diversi da una classica lampadina ad incandescenza!
Per questa ragione conviene introdurre le altre 2 grandezze: lumen e lux
I lux misurano l’illuminamento, i lumen invece il flusso luminoso. Conoscendo l’intensità luminosa ideale per ogni ambiente (lux) e la superficie da illuminare, è possibile determinare i lumen necessari e cercare di conseguenza la lampadina o l’apparecchio luminoso più adatto.
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Quanti watt per illuminare una stanza? Per illuminare una zona studio il numero di lux deve essere pari o superiore a 300, mentre per una stanza dove non sia richiesta una visibilità perfetta, il valore da considerare è di 150-200 lux. Questo elenco spiega indicativamente le differenze tra le varie stanze:
cucina: 350 lux
soggiorno: 200 lux
camera da letto: 100-150 lux
bagno: 150 lux (400 lux per lo specchio)
garage e disimpegni: 100 lux
corridoio e vano scale: 150 lux
studio o luoghi di lavoro: 300-400 lux
Per calcolare quanti lumen servono basterà moltiplicare i lux per la metratura specifica dell’ambiente. Individuati i lumen ci si potrà concentrare sui consumi e individuare anche i watt per illuminare una stanza.
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IL COLORE DELLA LUCE
Luce calda o luce fredda: quali sono le differenze?
La prima tende visivamente verso il giallo-arancione (come quella dei lampioni), la seconda vira al bianco.
Parlando nello specifico di gradi Kelvin (temperatura della luce), possiamo dire che sotto i 3300 K si ha una luce calda, sopra i 5300 K siamo in presenza di luce fredda, tra i 3300 e i 5300 invece è opportuno introdurre un altro concetto… quello della luce neutra!
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Luce calda, fredda o naturale
La distinzione appena fatta è utile per specificare che, anche se nel linguaggio comune si riduce tutto ad un discorso di luce fredda o calda, in realtà sarebbe più opportuno parlare di luce calda o neutra. La scelta del tipo di illuminazione è dunque molto importante e va ponderata con attenzione per ottenere il massimo grado di comfort ed efficienza in ogni stanza.
In cucina dove si svolgono attività che richiedono concentrazione e una buona visibilità è necessario scegliere lampade a luce fredda perché hanno un’ottima resa in termini di luminosità… soprattutto sui piani di lavoro.
Discorso analogo alla cucina, vale anche per gli ambienti dedicati al lavoro o allo studio. Tra luce calda o fredda per leggere è più adatta la seconda, poiché affaticherebbe meno l’occhio.
Per stanze adibite al relax, come il salotto o la camera da letto, non è necessario illuminare a giorno l’intero ambiente. Una luce troppo forte può risultare fastidiosa e inadeguata. Troppa luminosità infonderebbe un senso di iperattività per cui sarebbe più indicata una luce calda in modo soffuso e senza abbagliare.
Il bagno è un luogo dedito al relax, ma anche all’igiene personale, al trucco, alla rasatura ecc… È opportuno quindi distinguere la luce di fondo da quella funzionale (come ad esempio quella di uno specchio). In questo ultimo caso, è consigliata una luce fredda/neutra. Mentre, per l’illuminazione generale conviene adeguarsi agli arredi e ai colori scelti per l’ambiente e trovare il compromesso che meglio li valorizzi.
LA TIPOLOGIA DI LAMPADE
Le lampade alogene
Sono molto diffuse sul mercato in diverse forme e dimensioni ed emettono una luce dal colore chiaro a differenza da quelle incandescenti che erano più calde.
Sviluppano molto calore e sono disponibili sia in bassa tensione (12 volt, con conseguente necessità di trasformatore montato o integrato nella lampada) che a tensione di rete (220 volt direttamente collegabili alla rete elettrica).
I vantaggi sono il basso consumo energetico, le ridotte dimensioni, l’ampia gamma di dimensioni e forme.
Gli svantaggi possono essere il costo, il calore sviluppato e l’esigenza di ricorrere all’uso di un trasformatore.
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Le lampade fluorescenti
Sono le lampade a risparmio energetico per eccellenza, con un costo comunque elevato rispetto a quelle alogene. Adatte in luoghi di lavoro o in tutti quegli ambienti in cui la luce necessita di restare accesa per lungo tempo. Oggi è disponibile una varietà piuttosto ampia di lampadine fluorescenti così da poter scegliere la più adatta.
Oggi giorno è migliorata la durata, la qualità della luce (ed è possibile avere una luce calda giusta per la casa) le prestazioni e si trovano di diverse dimensioni.
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Le lampade a led
Una nuova generazione di lampadine che ha rivoluzionato il mercato dell’illuminazione.
Che cosa significa LED? Light Emitting Diode: luce trasmessa dai diodi. Sentiamo sempre più parlare di lampadine a LED da quando hanno eliminato dal mercato quelle ad incandescenza.
Le lampadine a LED rappresentano una vera rivoluzione tecnologica in relazione al consumo, alla durata e, quindi, al risparmio energetico. Rispetto alle lampadine ad incandescenza rappresentano un’alternativa ecocompatibile, ad alto contenuto tecnologico e di alta qualità.
Hanno una durata che arriva fino a 25.000 ore, circa 25 volte la vita di una lampadina ad incandescenza. Proprio la lunga durata, l’elevata efficienza ed il basso consumo rappresentano le caratteristiche distintive di questa innovativa tipologia di sorgenti luminose.
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È di notte che è bello credere alla luce. Edmond Rostand
Per ulteriori info sulla progettazione delle luci di casa potete rivedere : Il ricordo visibile di una luce invisibile
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